giovedì 26 gennaio 2012

Recensione: Morte al conservatorio - Marco Ernst




Editore: Greco & Greco
Collana: Nargre
Genere: Gialli e Fantasy, Gialli e Thriller
Formato digitale: EPUB
Rilegatura libro: Brossura
Pagine: 126
Anno: 2007
Prezzo cartaceo: € 9,50
Prezzo eBook: € 5,70
Disponibile su:http://lafeltrinelli.it/products/9788879804349/Morte_al_conservatorio/Marco_Ernst.html http://www.bol.it/ebook-italiani/Morte-al-Conservatorio/Marco-Ernst/ea978887980550/
Blog letterario: http://marcoernst.wordpress.com/

Antonio Brosettini è il custode del conservatorio di Milano. Un uomo dal passato triste e cupo, preso in giro dagli studenti a causa delle sue menomazioni, nell'ultimo periodo si ritrova spesso a scontrarsi con Nunzio e Rodolfo, due terribili gemelli siculi, mai cacciati dalla scuola per merito delle loro innate doti musicali, che non perdono occasione per far dannare l'uomo.

Proprio durante uno di quegli scontri, i tre scopriranno nei sotterranei il cadavere di Minni, ex moglie del vice direttore, un tempo promessa della lirica; donna subdola e macchinatrice, malvista da quasi tutte le persone delle quali si circondava.
A prendere in mano le indagini sarà Alfonso Grieco, campano di nascita, perseguitato da un frequente mal di testa che lo rende ancora più scontroso di quello che è in realtà. Commissario di vecchio stampo intollerante a tutto e tutti, con l'unico obbiettivo di scoprire la verità senza scendere a compromessi con nessuno; uomo decisamente solitario e scostante, l'unica persona che riesce a stargli vicino è il fido Gaetano Trentin, poliziotto a inizio carriera che, con grande spirito d'osservazione, dote apprezzata da Grieco, cercherà di carpire i segreti del mestiere dal suo capo.
Ad aiutarli nelle indagini sarà Antonio che, grazie alla sua costante presenza nell'istituto, fornirà agli inquirenti informazioni utili nella ricerca del colpevole, riscattandosi di tutte le umiliazioni subite nel corso degli anni di servizio da alunni e insegnanti. Si scoprirà infatti che proprio tra i docenti si era formato un ambiente ambiguo fatto di sotterfugi, orchestrato dalla vittima stessa, che non perdeva occasione per ricattare chiunque.
Essendo stato appurato che la notte dell'omicidio molti di loro erano presenti al conservatorio, ed avendo quindi, tutti, un movente valido per aver commesso l'omicidio, le indagini si troveranno in fase di stallo sino alla svolta decisiva, quando Antonio, ancora una volta "aiutato" dai gemelli, troverà gli elementi utili per risolvere il caso, prendendosi così la sua rivincita personale verso chi l'aveva considerato invisibile per troppi anni.

Una storia avvincente dal sapore squisitamente noir, nella quale l'autore, con dovizia di particolari, riesce a catturare l'attenzione del lettore fino all'ultima riga. Un libro che si legge tutto d'un fiato, aspettando di scoprirne la verità.

La direzione magistrale di questo capolavoro è di Marco Ernst, originario di Bergamo, attualmente professore di matematica presso la Scuola Media Franceschi Quasimodo di Milano. Nel corso degli ultimi dieci anni, ha partecipato a numerosi concorsi letterari di narrativa e poesia, (tra i quali, nel 2009, il concorso di poesia “Città di Voghera” da lui vinto) classificandosi sempre nelle posizioni più alte e ricevendo varie segnalazioni di merito. Ha all'attivo circa trecento racconti autografi pubblicati in proprio e un centinaio di poesie. Nel 2007 ha pubblicato il suo primo romanzo giallo, con la casa editrice Greco & Greco che, nel 2011, ha edito anche il suo "Morte e trasgressione".

"Questo è uno dei più importanti e prestigiosi di tutt'Italia: vi vengono istruiti fin da piccoli i futuri concertisti, direttori d’orchestra, cantanti, coristi e via dicendo (...) Un luogo, quindi d’amore, di pace, d’arte. All’apparenza: in realtà un covo di serpi..."


"Era la notte del dieci maggio, anzi, dell’undici, visto che era passata la mezzanotte: il conservatorio avrebbe dovuto essere deserto, a quell’ora, ma non era così: c’erano ombre che si muovevano furtive, pur essendo ignare le une delle altre. C’erano voci indistinguibili, bisbigli, intrighi, relazioni segrete: nessuno udiva, nessuno sapeva, ma quella notte una di quelle voci avrebbe taciuto per sempre"


"Antonio Brosettini, era lì da sempre, tanto che sembrava nato in conservatorio e che avesse vissuto qui tutta la sua vita, tanto da essere uno dei pochi a non perdersi nella vastità del palazzo e ad essere al corrente dei segreti di quasi tutti quelli che vi lavorano"


"Era stata una brava cantante, era stata una bella donna, ma sicuramente mai era stata una bella e brava persona (e se lo fosse stata, forse, ora sarebbe ancora viva)"


"Il poliziotto di turno, al quale toccò quindi la patata più che bollente, era il commissario Alfonso Grieco, un uomo esperto, non più giovanissimo, uno della vecchia guardia, di quelli che credono poco nel DNA e molto nel proprio fiuto. Con lui c’era il suo braccio destro, Gaetano Trentin, una rarità, un poliziotto del nord in mezzo a tanti immigrati dal sud, molti costretti ad arruolarsi in polizia più dalla miseria che dalla vocazione"


"Non fosse stato per il luogo dell’omicidio e per le persone implicate, questo avrebbe avuto i canoni classici e le motivazioni di tutti gli altri delitti che quotidianamente avvengono nel mondo; sesso, denaro, vizio, potere, egoismo (...) Quella notte nell’edificio che ospita il conservatorio c’erano in troppi, praticamente tutti i personaggi più in vista di quell’istituzione, e soprattutto quelli che avrebbero dovuto essere d’esempio ai giovani"


"Col suo delitto ***** aveva gettato un sasso in un limpido stagno, sollevando tutta la melma del fondo: melma che l’avrebbe reso torbido per molto, molto tempo...

Prima o poi, comunque, l’acqua sarebbe tornata limpida, tutto si sarebbe dimenticato, compresa quella melma che, però, rimaneva lì, sul fondo, in agguato"

Claudia Mameli



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