mercoledì 19 luglio 2017

Recensione: Il cerchio, di Antonella Cataldo e Pierpaolo Ardizzone






Autori: Antonella Cataldo e Pierpaolo Ardizzone
Casa editrice: Le Mezzelane 
Genere: Erotico
Anno: 2016
Formato: Cartaceo/e-book
Disponibile su: Amazon

Bella ed indipendente, Melissa è una giovane donna in carriera dal carattere forte e affascinante. Ad accorgersi di lei è Roberto, un uomo dal carismatico potere seduttivo. Quando si rivela a Melissa, lo fa con talmente tanta irruenza e magnetismo, da stordirla. Lei, che è sempre stata sicura di sé, di colpo si trova succube di un burattinaio che la plasma a suo uso e piacere, diventando una marionetta instradata verso una particolare filosofia di vita che farà uscire il lato più perverso e remissivo del suo animo sessuale. Una volta annientati tutti i pregiudizi e superate le barriere di un'educazione classica, Melissa sceglierà di affrontare un percorso disseminato da dure prove che la condurranno all'abbandono totale.

 Antonella Cataldo e Pierpaolo Ardizzone scrivono a quattro mani un romanzo che va ben oltre la sessualità fine a se stessa, usando una delicatezza di non facile approccio con un genere letterario di questo tipo, che incarna l'apoteosi del piacere umano, fisico e mentale. Il BDSM nasce come una vera e propria filosofia di vita, sebbene cruenta nel contesto generale, capace di tirare fuori il lato animalesco di ognuno di noi, sopito dal buoncostume e dalle leggi morali che impongono atteggiamenti casti e discreti anche nell'intimità. Il bigottismo che ci circonda indica una via che non appartiene all'uomo, perché lui stesso è di per sé un animale e perché l'unione di due corpi rappresenta una pratica ancestrale che sigilla l'appartenenza di due anime. Questo concetto viene espresso chiaramente in tutto il testo. Infatti, i due protagonisti vivono questa pratica, che ai profani può apparire sadica, come un percorso di amore e fiducia reciproca; è un percorso da seguire insieme, passo dopo passo, per trovarsi sempre più vicini, più uniti e dipendenti l'uno dall'altra. Un cammino che, alla fine, chiude il cerchio dell'amore perfetto.

"Non ero più solo la sua Pantera, come spesso amava considerarmi, ma diventavo la sua Micia, la sua Vittima, soprattutto la sua Schiava, Donna e prete. Potevo essere il suo tutto"
"Ancora una volta fu il congiungersi di due corpi in uno solo, accomunati da un'alchimia e una complicità eccezionali, dove non servivano direttive o parole, bastava l'odore e lo sguardo a condurci"

"Mi ha dimostrato come io sia unica e come oltre ad essere Donna eccezionale, con un carattere forte, posso anche essere perfettamente sottomessa a lui, solo per il piacere di sentirmi tale"
"Avevamo un silenzioso bellissimo patto, ogni volta che ci toccavamo io portavo con me il collare e lui aveva tra le mani il guinzaglio. Così, come i nostri corpi e le nostre Anime si univano, lo facevano quei due oggetti, diventando uno solo"

©19/07/2017 Claudia Mameli

sabato 15 luglio 2017

Un passo oltre, di Olga Gnecchi e Gianluca Ingaramo




Casa editrice: Delos Digital
Collana: Horror Story
Formato: E-book
Anno: 2017
Genere: Horror
Pagine: 25
Prezzo: €1,99

Qual è il confine tra l'amore eterno e la rassegnazione della sua fine? Olga Gnecchi e Gianluca Ingaramo utilizzano la narrazione horror come similitudine alla presa di coscienza dell'epilogo di un rapporto. L'amore fra Antonio e Loretta è sempre stato unico e speciale. Hanno passato insieme tutta la loro esistenza bastandosi a vicenda, senza desiderare null'altro. Per il futuro progettavano sicuramente qualcosa di diverso dalla malattia che ha improvvisamente colpito Loretta, obbligando Antonio a prendere decisioni scomode. Lui non fa altro che occuparsi della sua donna, usando un metodo decisamente poco encomiabile per trovare il denaro sufficiente a farle avere una cura sperimentale che potrebbe guarirla e li farebbe tornare la coppia felice che sono sempre stati. Perché, sebbene il male l'abbia già divorata, lei sembra ancora abbastanza lucida da sentire tutto l'amore che Antonio continua a provare nonostante il devastante cambiamento. Nonostante sia già morta. La malattia si trasforma quindi in un mostro orribile che cerca di annientare i sentimenti, rendendo cieco chi vorrebbe che durassero in eterno. L'incessabile ricerca di una cura si può paragonare al desiderio ossessivo di riparare un rapporto ormai distrutto, al timore di lasciare la presa e continuare a vivere senza la propria metà. Nel racconto si fa riferimento  al film "Al di là dei sogni", tratto dal romanzo di Matheson, dove il protagonista cerca in tutti i modi di riportare alla realtà la propria compagna, facendole ricordare quanto bello sia stato il loro amore. In qualche modo, anche i nostri due autori hanno voluto creare una storia che si basa sulla speranza a tutti i costi. Anche a costo di morire per amore. Una storia, questa, con una terrificante sfumatura rosa che scuote l'anima e le viscere. Da leggere prima di addormentarsi, con la speranza di risvegliarsi accanto alla persona con la quale siamo andati a dormire e non con il suo alter ego.

"Quando ci si pongono troppe domande o si cerca di razionalizzare certe scelte, l’attrazione e l’amore perdono d’intensità. Quando proprio non si riesce a trovare le motivazioni, significa che queste prescindono da ogni logica e appartengono all'anima. Non c'è nulla di più profondo."

"Come avrebbe potuto privarsi di lei, che era ancora l’ultimo pensiero della sera e il primo al mattino, nonostante fosse così cambiata? Ne sentiva il bisogno più del cibo, più dell’aria che respirava."

"Armeggiò con le cinghie e in pochi istanti anche il braccio destro di Loretta fu libero, dopo di che le affidò letteralmente il cuore, lasciandola libera di affondarvi i denti e cibarsene."

"L’amore è anche questione di sorte, nasce dal caso e si sviluppa per come è stato scritto, forse da un volere divino, oppure per come deve andare, perché non ci sono altre alternative: in casi del genere, bisogna andare un passo oltre. "

INTERVISTA DOPPIA
A questa intervista, i nostri autori hanno risposto in due mance. Ho assegnato tre domande a testa alle quali rispondere per primi, e ho poi fatto loro avere le tre domande date in precedenza al partner, con relative risposte. Peccato che non si aspettassero l'inghippo!
Leggere per credere. 

1]Claudia) Bentrovati, miei carissimi e sconvolgenti amici. Dopo "Amore antigas" siete finalmente tornati a deliziarci con un vostro racconto da brivido! Per chi ancora non vi conosce come coppia letteraria, vi chiedo: cosa ha fatto scattare la scintilla tra voi due?

Olga) Per me è stata la maschera. Non sapevo chi ci fosse dietro. Quando l’ho scoperto, ormai era troppo tardi.
Gianluca) Se Olga dice che è stata la maschera, allora è stata la maschera. Chi sono io per contraddirla? Poi dovrei sopportarne le conseguenze…

2]C) Gianluca parte già da un genere horror, con i suoi Nocturna 12 e Nocturna 24; Olga, invece, è una scrittrice di thriller dei quali cito, tra tutti, "Sotto i suoi occhi" e "Creature oniriche", l'ultimo nato. Come riuscite a fondere i vostri stili? Chi è che tiene in mano le redini della situazione?

Gianluca) In pratica dobbiamo dire chi porta i pantaloni, il che è piuttosto semplice: facciamo a turno! Risposta seria è che scrivere insieme ci piace, se poi ci riesce pure bene non possiamo giudicarlo noi. Per fondere gli stili facciamo diversi passaggi di editing, dove ciascuno può fare quel che vuole anche delle parti scritte dall'altro. Risultato è che i pezzi tendono a risultare indistinguibili, perché (Amore Antigas a parte, ma è stato il primo esperimento e avevamo deciso di scrivere un capitolo a testa, andando a ruota libera) nessun passaggio è realmente frutto di una sola delle due penne.
Olga) Le redini le teniamo entrambi, a turno. Ci confrontiamo e leggiamo e rileggiamo, quindi è inevitabile che riusciamo a dare omogeneità ai nostri scritti e dare l'impressione che sia una sola mano a scrivere; se non riuscissimo a dare questa parvenza, non otterremmo un buon risultato e avremmo smesso. Inoltre, le lacune che lascio nella stesura riesce a colmarle Gianluca, e viceversa.

3]C) Tutte le favole hanno una morale. Anche quelle che fanno paura! Nelle vostre storie traspare sempre quel piccolo particolare che fa pensare che vogliate far arrivare qualcosa in più al lettore. Che cosa c'è nei vostri racconti, oltre al piacere del brivido, che dovrebbe farvi avere il benestare dei lettori?

Olga) “Amore Antigas” è nato per gioco, un botta e risposta che si è trasformato in una sfida all’ultima parola! Sbeffeggia (in modo scherzoso) quegli autori che si prendono troppo sul serio e un po’ anche i romanzi erotici che hanno invaso il mercato editoriale negli ultimi anni. Ci è sembrato divertente e lo abbiamo pubblicato perché potesse far sorridere i lettori (troppa serietà fa male!), e i riscontri sono stati positivi. Pare che siamo riusciti nell’intento!
“Un passo oltre” invece è abbastanza serio. Nelle nostre menti malate (cit. di una lettrice) (che lettrice impertinente! ndr.), volevamo parlare di un sentimento forte e cercare di capire fino a che punto potessero spingersi i nostri personaggi. Il fatto è che in realtà non sappiamo quasi mai fin dove ci porteranno le parole, ma proviamo sempre a dare un “significato” vero che il lettore possa cogliere. Nel caso del racconto in questione, l’idea è quella di parlare di un amore che diventa quasi ossessione e che porta il protagonista a compiere scelte drastiche. L’amore non deve forse essere sempre “un passo oltre”?
Gianluca) Rispondere dopo Olga è difficile, già lei è stata esaustiva. Comunque, pensiamo di dividere la nostra produzione (e sì, ci sono degli inediti, questo è uno scoop in esclusiva interplanetaria!) in due macrocategorie: una scherzosa, destinata al self gratuito, e l’altra più seria, da sottoporre agli editori nella speranza della classica… ehm… buona sorte! Significati cerchiamo sempre di metterne, nella speranza di farne un valore aggiunto per i lettori, ma anche per soddisfare una specie di volontà personale: per fare un esempio, con “Un passo oltre” abbiamo cercato di rispondere a una domanda seria, a cosa sia “giusto” fare per amore. L’idea della storia è nata da questo e, pur lasciando che ciascuno tragga le proprie conclusioni, per noi rappresenta anche una delle motivazioni che ci hanno spinti a scriverla.

4]C)Vivere di scrittura è il sogno di tutti gli scrittori ma, proprio perché è un sogno che pochi realizzano, i comuni mortali devono ritagliarsi il tempo da dedicare alla propria passione. C'è un rituale che seguite,  o una condizione particolare che stimola la vostra creatività, facendovi produrre al meglio sulla carta?

Gianluca) Concordo, il primo vero nemico è il tempo che manca sempre. Non esiste uno schema creativo prefissato. Di solito, prima di iniziare a scrivere ci confrontiamo sulle idee, scartiamo o approfondiamo, ci documentiamo… finché decidiamo che sì, possiamo provare a vedere cosa ne esce. Allora ci dividiamo i compiti per sommi capi, ma senza veri e propri rituali scaramantici. Anzi, forse uno ne esiste: sono io a prendermi la responsabilità di inviare il lavoro finito, perché così ha funzionato la prima volta e da allora i nostri lavori hanno avuto riscontri positivi, tranne un racconto per il quale già ci aspettavamo un rifiuto. Ma quello uscirà self a settembre.
Olga) Certo, non è facile vivere di scrittura. Nessun rituale particolare. Ci scherziamo molto, Gianluca è più organizzato e quindi parte subito dicendo "diecimila battute a capitolo?", "scriviamo la trama?", io invece sono più svogliata in questo genere di cose: scrivo e basta. Un pochino lo faccio impazzire, ma se la pensassimo allo stesso modo in tutto e per tutto non ci sarebbe il confronto necessario.

5]C) Ho avuto la soddisfazione di leggere i vostri lavori da autori indipendenti e, paradossalmente, Gianluca mi sembra quello più sentimentale tra i due, mentre Olga la vedo più tosta. Dovendo accettare una sfida, qual è il genere letterario che vi metterebbe più in difficoltà e perché?

Olga) Io tosta? (ride sguaiatamente) Forse dovrebbe dirlo Gianluca, se lo sono o meno. Posso dire che la parte tenera lui la tiene nascosta, ma è vero che c’è (e non parlo del facciale in gomma!).
Quello che mi metterebbe in difficoltà potrebbe essere il romance. Non so se sarei in grado di gestire un’intera trama che possa andare bene per il genere. Forse col sentimentalismo di Gianluca… Chissà… 
Gianluca) Eh no, qui non mi freghi! La cinque è uguale alla sei e, come si dice, “Paganini non ripete”. Quindi non rispondo. Tiè!

C) Eh, eh! Ti piacerebbe! Peccato che, prima, mi hai già dato la tua risposta! Eccola:

Gianluca) Uno dei più tosti sarebbe lo storico, perché presuppone approfondite conoscenze in materia, onde evitare scivoloni o anacronismi. Però non sarebbe proprio nelle nostre corde, cimentarci nell’impresa. Siamo più interessati al fantastico in ogni sua forma e sto cercando di convincere Olga a cimentarsi nella scrittura di un romanzo di fantascienza insieme. Se proprio vogliamo/dobbiamo cimentarci in un genere letterario diverso, preferirei fosse quello!

DOMANDA BONUS LEGATA ALLE RISPOSTE DATE DAL VOSTRO PARTNER ALLA NUMERO 5.

C)Vi ringrazio per essere stati in mia compagnia. Aspettando la vostra prossima collaborazione, vi faccio un'offerta che non potete rifiutare: Sfidate il vostro compagno a scrivere un racconto, affidandogli il tema che preferite per testare il suo grado di sopportazione!

Gianluca) Grazie a te, Claudia. Ma grazie proprio! Vabbè, Olga scriverà un romance MM, possibilmente con qualche elemento sadomaso. E se la caverà benissimo.
Olga) Grazie a te, Claudia! È stato un piacere.
Mi chiedevo se potesse scrivere un racconto sul periodo medievale in Papua Nuova Guinea... Sono sicura che troverebbe tante informazioni interessanti a riguardo!

 Lo so, con quest'ultima domanda vi ho un po fregato, perché alla numero 5 avete risposto in contemporanea senza pensare che l'avrei usata contro di voi, facendola vedere al vostro compagno prima che vi sfidasse... Ma è solo per il bene dei lettori! Attendo con ansia il vostro prossimo capolavoro dal titolo: Ingaramo VS Gnecchi!

Claudia Mameli

giovedì 6 aprile 2017

Recensione: C'è un mostro sul nostro ponte, di Giada Alessia Lugli





Genere: Horror
Anno: 2015
Formato: Kindle
Pagine: 256
Prezzo: € 0,99
Disponibile su: Amazon

Anna è la piccola vicina di casa di Stephen, figlio di uno psichiatra e orfano di madre. Fin dalla prima infanzia, la bambina ha manifestato dei problemi mentali, sminuiti soprattutto dalla madre, una donna severa che nasconde le proprie insicurezze nel cibo. La psicosi di Anna è in realtà una vera e propria fobia che nasce da un preciso episodio al quale nessuno crede, a parte Stephen. I due affrontano insieme la vita, lui proteggendo Anna dal mostro, lei dando al suo amico la forza per affrontare le proprie sofferenze. Crescono e diventano grandi in un mondo che si fa sempre più duro: il mondo degli adulti. Lì, i ragazzi iniziano a plasmare seriamente il loro futuro, compiendo scelte importanti. Quelle di Stephen, in particolare, saranno decisive per stabilire cosa dovrà essere di lui e, soprattutto, di Anna.

In questo romanzo, che per la sua sottile morale potrei definire un falso horror, Giada dà vita alle paure più profonde che risiedono nel peccato originale di ogni essere umano. In un mostro, incarna il sentimento di inadeguatezza e senso di smarrimento verso un mondo in cui ognuno di noi ha da compiere un percorso già scritto, nel quale sono compresi gli ostacoli da affrontare, per rafforzare o meno il legame di due anime che devono lottare affinché possano restare insieme fino alla fine, a dispetto delle difficoltà. La trama si snoda fra le montagne russe dei pensieri, complessi e accavallati in maniera meticolosa, affinché il lettore non si stanchi mai di leggere e si leghi ai personaggi, accompagnandoli fino all'ultima pagina.

"L'immagine di Cristo con il cuore in fiamme mi perseguita. Ho peccato contro lo Spirito Santo, signori miei, il che significa questo: ho peccato sapendo di peccare, ho visto il bene e ho visto il male e ho deliberatamente preso la seconda strada"

"Fu per questo che in casa Jones il mostro poté terrorizzare Anna a piacimento, perché sua madre decise che non c'era bisogno di prendere provvedimenti, dopotutto era solo una sciocchezza"

"Poi, nel momento in cui la sua mente avesse cominciato a vacillare dal terrore, il mostro avrebbe preso vita risvegliato dalla sua paura"

"Le volevo così bene e il suo viso mi piaceva così tanto che mi sentivo il cuore e il cervello talmente zeppi da dover abbassare gli occhi perché non ci stava più"

Claudia Mameli

sabato 11 marzo 2017

Recensione: Fumo, di Linda Kent




Genere: Storico Romantico
Anno: 2015
Casa Editrice: Mondadori
Pagine: 38
Prezzo: //
Formato: E-book
Disponibile su: Amazon

Margaret è la nuova istitutrice di Amabel, prossima debuttante un po' frivola che la donna sta cercando di modellare grazie alla propria cultura e saggezza. Sebbene abbia solo venticinque anni è infatti segnata dalla vita: orfana di madre alla nascita, perde suo padre e i titoli nobiliari prima che possa trovare marito, rimanendo così sola a cercare d'andare avanti come istitutrice. Anche Amabel è orfana e vive sotto la tutela dello zio, il barone Hugo che si interessa personalmente di trovare una buona figura di riferimento per la giovane. Tra datore di lavoro e istitutrice si crea da subito un affiatamento profondo e una passione che, inizialmente, cercano entrambi di sopprimere. La guerra tra l'Inghilterra e Napoleone sta per avere inizio, e complice un ballo in maschera i due innamorati segreti si ritroveranno ad affrontare i propri sentimenti.

La scrittura semplice e curata di Linda Kent rendono questo romanzo un piacevole compagno di una sera. Si legge infatti senza sosta, merito dell'autrice che mescola sapientemente tutti gli elementi di uno storico romantico nel quale il timore della guerra e l'etichetta imposta dai ruoli della società, vengono affievoliti dal desiderio di amare senza misure. Il seguito del libro è "Lo sa il mare", da leggere senza alcun dubbio.

Claudia Mameli

           

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.

Recensione: Come una bolla, di Giovanna Avignoni





Autore: Giovanna Avignoni
Genere: Narrativa
Anno: 2016
Formato: Kindle
Pagine: 78
Prezzo: € 0,99
Disponibile su: Amazon

Come una bolla è un romanzo breve che parla delle insicurezze di una giovane adolescente, della paura del cambiamento dovuto alla crescita, del desiderio nascosto di restare ancora bambina e di quell'immancabile conflitto che si crea con i genitori durante questo difficile periodo della vita. Tutto ruota attorno agli incubi di Anna. All'inizio ne è spaventata, ha la sensazione che in qualche maniera la perseguitino anche durante il giorno, prendendola in giro con subdoli giochetti mentali. Poco alla volta, però, inizieranno ad avere una linea più definita, e solo alla fine potrà capire che volevano essere un aiuto per sconfiggere le proprie paure.
Scritto in maniera semplice e delicata come una fiaba, si legge in pochissimo tempo grazie alle sequenze brevi che incuriosiscono il lettore. Basta poco per affezionarsi ai personaggi, persino a quelli che potrebbero essere considerati gli antagonisti della situazione. I dialoghi diretti sono inesistenti, e proprio per questo si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo ad ascoltare vecchie storie di fronte al fuoco d'inverno.
Bellissima l'immagine di copertina, che è un dipinto del papà di Giovanna.


"Odore di muffa e terra. Lo stesso stano odore che aveva percepito la mattina poco prima di svegliarsi, quando aveva avuto la netta sensazione che qualcuno le avesse tagliato parte dei suoi capelli biondi"

"Il suo viso era come una bolla. Trasparente, troppo trasparente. Sincero ad un punto tale che imbarazzava"

"Tutto sembrava normale. La mamma scaldava il latte ed il papà tostava il pane. I loro sguardi, di tanto in tanto, s'incrociavano e diventavano teneri, c'era tanto di non detto in quelle loro occhiate complici"
"Stretti gli abiti da bambina, eccessivamente larghi e scomodi quelli di donna"

"Le raccontava, attraverso quel quadernetto, storie di persone che Anna non conosceva affatto ma che la facevano star male come se si trattasse di se stessa o dei suoi cari"

Claudia Mameli

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.




mercoledì 4 gennaio 2017

Recensione: Tra Cielo e Terra. Il ragazzo venuto dalle stelle, di Maruska Kreanza

                                              

Genere: Fantasy
Prezzo: € 2,99
Formato: E-book
Pagine: 666


Alexander Sanders non è un ragazzo comune: oltre alla sua stazza da gigante e la fame smisurata, ciò che lo differenzia dagli altri è una uguale quantità di energia buona e amore per il prossimo. Lui è speciale senza saperlo! Da tempo, il professore Lomax segue nell'ombra il diciasettenne capitano di Basket del liceo Palmer. Finora il ragazzo ha vissuto un'adolescenza da comune mortale, trovando in Susan il punto di riferimento più grande e stabilendo con lei un rapporto che li rende praticamente inseparabili. Tutto sembra procedere nella normalità, fino a quando nel giovane non si presentano delle anomalie che lo destabilizzeranno: strane sensazioni, eventi inspiegabili volti a farlo confrontare con una realtà  diversa da quella raccontata dai suoi presunti genitori. Presto si ritroverà lontano da tutto ciò che conosce e la sua vita verrà messa in discussione, vittima di complotti e guerre di potere nelle quali dovrà confrontarsi con nemici che mirano a sfruttare i suoi straordinari poteri per qualcosa che va oltre il bene comune. Intrappolato in vendette private e sotterfugi, Alex incontrerà due donne che accenderanno in lui nuove emozioni, facendogli scoprire che il suo animo buono è fatto per amare, indistintamente, in un modo che nessun essere umano è in grado di fare.



Tra amori che nascondo, sfide che si accendono e decisioni importanti da prendere, Maruska ha creato un importante mix di carattere nello stesso personaggio: le lettrici più romantiche saranno attratte da Alex per l'innocenza e la dolcezza con la quale si prende cura delle persone che ama; quelle più curiose lo vorranno vedere compiere gesta fuori dal normale e cambiare le sorti del destino. Le più audaci, invece, si lasceranno sedurre dalla sua affascinante prestanza fisica e dalla sua determinazione nell'affermare i propri valori. E se pensate che si tratti di una storia destinata al solo pubblico femminile, cadete in errore: il sesso opposto avrà modo di apprezzare un fantasy d'azione che si fonde ad un erotico sempre vivo.
Per quanto riguarda la parte tecnica, nel testo dovrebbero essere smussate delle sviste che ne rallentano un po' la lettura, eliminati luoghi comuni e rivalutate alcune scene. La trama vuole infatti fiducia prima di poter essere apprezzata, poiché alcuni passaggi sembrano essere presi da un'altra storia: in realtà l'autrice compie questa scelta in maniera consapevole, certa di stupire in seguito con l'evolversi della storia.

"Era bello il pianeta Terra, con tutti i suoi contrasti, con tutte le sue diversità. Erano belli i suoi colori"

"La gola si seccò vedendo scorrere veloci quelle immagini eccitanti e sconvolgenti. Anche la mano di lei subì la scossa. La mano forte di lui la immaginò per un attimo su di sé, sul suo corpo nudo"

"Vide decine di volte i corpi di quei malviventi bruciare e cadere per terra. Era stata la sua scossa viola, sconosciuta e mortale, ad ucciderli"

Claudia Mameli
Licenza Creative Commons
Recensione: Tra cielo e terra, capitolo primo di Claudia Mameli è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Based on a work at http://ilprofumodellacarta.blogspot.it/2017/01/recensione-tra-cielo-e-terra-il-ragazzo.html.

Recensione: Emma, di Francesca Pace

                                             

Genere: Fantasy
Anno: 2013
Formato: Kindle
Pagine: 293
Prezzo: € 0,99
Disponibile su: Amazon COMPRA QUI: Emma

Dedicato a lettori poco pretenziosi, questo romanzo possiede una buona trama che andrebbe sicuramente ristesa per eliminare i numerosi refusi e frasi ridondanti che ne appesantiscono la lettura.
La trama è un classico del fantasy, un bel mix di streghe, vampiri ed ibridi intenti a darsi battaglia nel corso dei secoli. La protagonista è proprio Emma, una giovane dei giorni nostri che sta per scoprire di essere predestinata ad imprese fuori dal normale. Ad accudirla ci saranno i suoi amici di sempre, Serena, Martha e Dimitri che si troveranno costretti a rivelarle la loro vera natura e metterla a parte di una leggendaria profezia che la riguarda. L'intera vicenda si snoda tra Zurigo e Praga, dei quali l'autrice regala un'ampia visione. I personaggi sono bene descritti e la trama si snoda piacevolmente tra la scoperta dell'antico mistero e l'azione del presente, dove Emma imparerà a gestire le sue doti speciali per combattere dei nemici mortali, scegliendo al contempo di lasciarsi andare ad un amore diabolico che metterà in pericolo la vita dei suoi cari. Tra addestramenti, lotte, cadute e rinascite, Emma avrà pure il tempo per aprire il cuore alla passione.



La versione in mio possesso è quella della prima edizione, del 2013, nella quale ho trovato parecchi errori, refusi e imprecisioni che rendono monotona la lettura di una storia che ha in realtà una buona trama da poter sfruttare, e questo mi porta a riflettere sul fatto che il lavoro di editing, in un romanzo ricco di potenzialità, non sia solo un optional ma un'attenzione maggiore verso il lettore che compra.

Recensione: Lettere fra l'erba, di Clara Cerri




Casa editrice: Lettere Animate Editore
Genere: Narrativa
Anno: 2016
Formato: Kindle
Pagine: 409
Prezzo: € 1,99
Disponibile su: Amazon Lettere fra l'erba


La giovane Isabella, orfana di madre e da sempre instradata ad una disciplina emotiva che non le permette di aprirsi ai sentimenti in maniera semplice, dopo aver trascorso gran parte della vita in un istituto torna a vivere in casa di suo padre. Vincenzo è sempre stato troppo distante con sua figlia, ma non perché la rifiutasse: semplicemente vedeva in lei un passato confuso, mal gestito e, ancor di più, perché guardarla negli occhi lo faceva tornare  da Ilaria, morta troppo presto e dopo un amore tormentato, clandestino, che ha piantato radici impossibili da sradicare. Isabella sa poco di sua madre, solo che era una gran donna e che tutti l'amavano. Eppure nessuno vuole raccontarle di lei, nemmeno suo padre. Ritrovatasi per caso a recitare in una compagnia teatrale diretta dall'esuberante Antonio, con il quale Vincenzo ha tagliato ogni rapporto già da troppi anni, Isabella conoscerà i vecchi amici liceali di sua madre. Poco per volta, anche grazie ad alcune lettere ritrovate fra le cose di Ilaria, ripercorrendo gli anni de "La Pantera" e della vita teatrale scoprirà una verità che mai si sarebbe aspettata.



Già da parecchi mesi avevo questo libro sulla lista di quelli da leggere, ma chissà perché ho aspettato a lungo prima di aprirlo. Forse ho semplicemente cercato il momento giusto. E credo di aver fatto bene. In realtà ho finito di leggerlo il mese scorso, ma ho sempre bisogno di un po' di tempo per metabolizzare certi libri. Questo è stato un fiume in piena, mi ha travolto con tutta la sua energia riportandomi in un passato che, a pensarci bene, non è per niente diverso da come lo ricordo. Intendo a livello emozionale, riguardo le scelte e le prove affrontate nella vita. A volte si cresce, si sbaglia e si va avanti. Altre, invece, si resta con uno sguardo rivolto alle proprie spalle, sperando di scorgere con la coda dell'occhio quel breve flash in grado di ancorarti ancora per un po' in quel tuo mondo fatto di ricordi, rimpianti e sogni sfuggiti. L'intreccio fra passato e presente dona movimento alla storia, la fa respirare. I personaggi, specialmente quello di Ilaria, che è il perno del tempo, portano ad identificarsi con una donna comune, forte e fragile allo stesso modo, combattuta nei sentimenti al punto da non saper bene cosa scegliere fra gioia e dolore. Antonio, da canto suo, incarna perfettamente il classico stereotipo di "Peter Pan", mai troppo pronto ad aprire definitivamente la porta dell'età adulta, che viene invece impersonata dalla giovane Isabella, forse la più coscienziosa fra tutti; quella che, dopo una vita intera, rimetterà a posto cuore e anima di chi l'ha sempre amata, fin dal principio.

Clara Cerri usa un linguaggio semplice, dialettale, senza aver paura di soccombere per mezzo di regole fisse. Poi, di colpo ci si ritrova immersi nella più pura poesia dell'anima. Ed è proprio questo che rendono il suo libro, un libro per l'Uomo. In esso ci si ritrova, si piange, si ride, ci s'adira per poi tornare indietro a far pace con i propri rimorsi e godere dei suoi versi. Semplicemente, si ama.


"In quella ragazza alta e secca c'è la pupa di Ilaria, ci sono i pochi chili che un giorno hanno pesato sul suo petto"

"Antonio si accorse di piangere, era un dolore ardente e inedito, nella testa, nel petto, nel sesso, nelle gambe, era gelosia, nostalgia, invidia, rabbia, vuoto, disprezzo, era il dolore più bello del mondo, era l'inferno"

"Erano appena finiti gli anni '80 e tutto faceva credere che la vita fosse tutta una hit parade e che tale sarebbe rimasta per sempre"

"Ha perso sua madre, non perché se ne sia voluta andare, l'ha persa e basta, come si perdono i palloncini, e non tutto perché volano in cielo"

Claudia Mameli

Licenza Creative Commons
Recensione: Lettere fra l'erba di Claudia Mameli è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.
Based on a work at http://ilprofumodellacarta.blogspot.it/2017/01/recensione-lettere-fra-lerba-di-clara.html.

Recensione: Adularia, la trafficante di storie, di Alessia Coppola





Casa editrice: Lulu.com
Genere: Fiaba
Anno: 2015
Formato: Kindle
Pagine: 58
Prezzo: € 0,99
Disponibile su: Amazon Adularia, La Trafficante di Storie

Questa piccola favola dei giorni nostri ha il sapore dei sogni di bambini. In essa si trovano tutti gli elementi per vivere la magia dell'amore puro. Tornato a Venezia dopo lunghi anni di poetico pellegrinare, il vecchio Claude s'imbatte in un individuo misterioso che gli concede un sogno da realizzare. Dal desiderio del poeta nasce Adularia, che cresce nutrendosi di fantasia. Grazie al suo potere di creare delle favole fantastiche, diventa il riscatto del vecchio incantatore, che a distanza di tempo tornerà a riscuotere la sua ricompensa per il desiderio esaudito. Da lì in poi, Adularia sarà costretta a rubare le parole degli uomini per far contento il suo nuovo tutore. Lei, però, sa distinguere il bene dal il male e dopo aver penato per l'egoismo degli avidi troverà il suo lieto fine negli occhi di un bambino.

"Ah, se solo fosse stato giovane. Sapeva perfettamente cosa chiedere allo zingaro: ma era davvero in grado di realizzare i sogni? Il sogno di Claude Fermine, aveva un nome. Adularia"

"Le parole sulla carta avorio, ricamavano segni perfetti. Il pennino graffiava le ruvide pagine, producendo un suono simile al frinire dei grilli. Claude adorava scrivere, e lo faceva con la dolcezza di una madre che carezza la guancia del proprio bimbo"

"Come per incanto, le parole si staccarono dai fogli e si misero a danzare. I segni neri della scrittura saltellavano sui fogli, come zampette di colibrì. Volteggiavano per la stanza e si tuffavano tra le braccia di Adularia"

"La gente amava le storie di Adularia. Chi le acquistava una volta, non poteva fare a meno di farlo altre innumerevoli volte. Lei faceva sognare la gente. E i sogni hanno un gran potere, Hazel lo aveva intuito"

"Le guance bianche e secche, presero colore e sentì all’improvviso un suono. Il ticchettio di un orologio, un battito. Era il cuore di Adularia. Aveva un cuore vero, adesso"


Claudia Mameli


                                              

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Recensione: Nocturna 12, Equinozio d'Orrore, di Gianluca Ingaramo



                                 



Casa Editrice: CreateSpace Independent Publishing Platform
Anno: 2015
Genere: Horror
Formato: Cartaceo
Pagine: 60
Disponibile su: Amazon Nocturna 12 - Equinozio d'Orrore

Ho letto ora "Nocturna 12, Equinozio d'orrore". Inutile stare a spiegare il genere, nè tantomeno dire che ho subito messo 5 stelle: Non sia mai che Gianluca mi rincorra con una motosega! Questa silloge contiene 12 racconti e 4 poesie in cui i personaggi si alternano tra licantropi e vampiri, accompagnati da esseri di natura indefinita. Le storie parlano simbolicamente della continua lotta interiore tra il bene e il male, il giusto e lo sbaglio, la saggezza e l'incoscienza. Si parla di scelte da fare, conseguenze che ne derivano. Bivi dai quali non si torna indietro. Tutto questo viene fatto utilizzando delle figure demonizzate dall'opinione comune che rappresentano, appunto, i veri mostri, quelli che stanno nascosti nei borghi oscuri della mente. Quelli che, una volta saltati fuori dall'ombra liberano tutta la loro potenza facendo incetta d'anime.
È una raccolta che ha il doppio scopo di portare alla riflessione i più esigenti e intrattenere ingordamente gli amanti del genere horror. Se volete scivolare nelle tenebre, non tenete le luci accese stanotte. In questo libro non manca proprio nulla per passare una serata da incubo!


Claudia Mameli



                                          


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