mercoledì 28 maggio 2014

Il diavolo e la rossumata, Sveva Casati Modignani

                                          
Editore: Mondadori
Genere: Autobiografico
Anno: 2012
Pagine: 171
Lingua: Italiano
Rilegatura: Brossura
Prezzo: € 13,52
Disponibile su: http://www.amazon.it/diavolo-rossumata-Sveva-Casati-Modignani/dp/8837089848
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 In un periodo nel quale la guerra non ha ancora un suo perché, dove le regole vanno rispettate e l'ingenuità non sempre è capita dagli adulti, agli occhi di una bimba di appena cinque anni il mondo appare come un universo da scoprire, tra il vai e vieni dalla casa padronale su a Milano ad un umile cascina a Trezzano sul Naviglio.

Pur attraversando un difficile 1943, la famiglia Modignani cerca di conservare intatte le abitudini quotidiane, trovando sollievo dal contesto generale grazie ad una tavola imbandita a gran festa, seppur con piatti semplici resi il più possibile appetibili.
Tutti i tredici episodi sono infatti narrati tenendo come punto di partenza e arrivo, una delle "specialità" consumate in famiglia.
 In quegli anni il cibo scarseggiava, e non sempre la qualità era eccellente; ma,  dato che i soldi erano pochi e i costi erano alti, nulla veniva buttato e tutto si riciclava creando ricette particolari adatte ad ogni occasione.
Nonostante la palese povertà dell'epoca, l'apparenza continuava ad essere molto importante nel modo in cui ci si voleva porre agli altri: non era di buon gusto mostrare i propri limiti e, facendo finta che tutto continuasse ad andare per il verso giusto, si ostentavano i propri acquisti di sete e tessuti preziosi effettuai negli empori più alla moda; anche le cure mediche (se i santi venerati in maniera continua non avevano tempo per loro) si facevano solo in cliniche private.
E più di ogni altra cosa le regole: il rispetto di esse, sempre e comunque.
Nata con spirito ribelle e con un'immensa curiosità, razionale e furba allo stesso tempo, la giovane Sveva spesso fustigata nel tentativo di poter essere raddrizzata, in quanto non si comportava da vera dama, ma era in realtà una piccola peste con in corpo un'energia esplosiva che veniva confusa con i sintomi di una possessione "demoniaca". All'epoca si credeva molto a Santi e diavoli, e per ogni occasione esisteva un detto popolare che non mancava mai di essere tragicamente recitato.
Per sua madre, lei era il ramo storto che non si sarebbe mai raddrizzato, e fino a grande non riuscì ad avere con lei quel rapporto invidiava fra altre madri e figlie; in compenso, nonostante la maggiore severità, sua nonna riuscì a darle tutto l'amore che voleva da bambina: nonostante la facesse disperare!

L'autrice milanese da oltre dieci milioni di copie vendute nel mondo, grazie  ai suoi 27 romanzi scritti a partire dal 1981, affascina i suoi lettori grazie alla scorrevolezza delle sue parole; mai troppo pesante, si legge tutta d'un fiato fino all'ultima pagina anche grazie alla semplicità con la quale si mostra al pubblico, senza usare mai termini troppo costruiti.
 In questo libro, che è una breve panoramica della sua infanzia, fa sentire chi assapora le sue parole quasi come a casa propria, rivedendosi nell'umiltà di quegli anni che, anche oggi, in alcune zone d'Italia continua a fare da padrona, per colpa di un sistema che non da' spazio alla crescita reale, ma che comunque non toglie la speranza di trovare presto un mondo migliore.



"All'epoca non avevo ancora sei anni. Eravamo a Milano, la guerra volgeva alla fine e, come una belva ferita a morte, sventagliava la sua coda colpendo il mondo all'impazzata."


" A casa nostra il vino era una costante e mi veniva somministrato anche come farmaco. (...) Quand'ero ormai ragazza, di fronte alle mie ribellioni sconsiderate, la mamma urlava: «Sei una deficiente!» (...) replicavo: «E ti stupisci? Pensa a tutto l'alcol che mi hai fatto bere da bambina»."


"Quella sera, trovai squisito il solito minestrone di verdure e una frittata di un bel giallo dorato con striature verdi, che aveva un profumo delizioso. Era fatta con le punte delle ortiche che raccoglievo nei campi"

"Ricordo un periodo in cui il cibo scarseggiava in tutte le case, e mangiavamo la carne bovina soltanto quando il papà riusciva a trovarla alla borsa nera."

"Il calesse, guidato dallo zio Ettore, filava via lungo la strada sterrata. Il vento mi veniva incontro e mi solleticava il viso, e gli zoccoli del cavallo imprimevano un ritmo di danza alla fuga verso il paese. Ero felice."

"In quegli anni non conoscevamo le classificazioni tra parmigiano reggiano, grana padano o trentino, né esistevano i marchi DOC e DOP. C'era il formaggio grana. Punto."

"Per nutrirmi era riuscita a trovare un cervello di vitello e lo aveva impanato e fritto nel burro. La mangiai davvero tutta quella roba rivoltante, soffocando lacrime e conati di vomito"

"Più avanti nel tempo trovai meravigliosa la maestra che mi insegnava a leggere e scrivere, meravigliosi la mia prima gita sul lago di Como, il gusto e il profumo della prima banana, o degli asparagi che non conoscevo e che la mamma con l'uovo al burro e un'abbondante spolverata di grana grattugiato."



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sabato 17 maggio 2014

Vivendo




  L'aria che respiro è solo un mezzo per stare in piedi:
in realtà io vivo di sogni che prendono corpo sulla carta.

 Uno scrittore non ha schemi, linee e conti da far quadrare 
in una lavagna per gli appunti:
lui ha una storia nel cuore che dalla testa passa alla mano 
per poter essere incisa per sempre sulla carta
con gocce d'inchiostro trasudate dalla propria pelle.

  L'età è solo una teoria trascritta su fogli senza vita,
in realtà siamo ciò che sta nella testa e nel cuore.

 Nella vita non conta il risultato ottenuto,

è più importante l'impegno dato per giungere alla meta.

 Ognuno è libero di credere a ciò che vuole,

l'importante è rispettare il pensiero altrui.

 Non sta scritto da nessuna parte chi ha ragione e chi ha torto,

ognuno vede il mondo con i colori che più gli piacciono.

 La gente parla, senza cognizione di causa,
di ciò che non conosce a fondo, per il solo gusto di aprire bocca,
e inventa, immaginando di sapere ciò che non vede;
presumendo quel che non sente,
certa di conoscere fino in fondo cose che non hanno prove.

 Sottovoce si dicono tante parole venute
fuori da un sacco dentro il quale ognuno infila qualsiasi cosa,
ma la vita è una, ed appartiene solo a chi la vive realmente,
e solo di questi è la conoscenza profonda
di ciò che è stato e di quello che un domani sarà.


 Non chiamatemi così:

di Signora ne esiste una sola
e di certo non cammina più su questa terra.

 I bambini hanno il diritto di credere che al mondo

esista ancora qualcosa di buono per la quale
valga ancora la pena sognare la notte.



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venerdì 16 maggio 2014

 Tra cuore e corpo


                                     

 È passata una vita da quando ci siamo visti e amati per la prima volta 
ma dopotutto lo spazio ed il tempo sono solo una teoria per chi non crede 
che esista qualcosa che sconvolga talmente l'anima, così da poter durare in eterno.

 Può veramente bastare un solo e semplice sguardo per legare in eterno due persone,
che non sanno nulla l'una dell'altra, e nonostante il mondo continui a modificarsi 
a prescindere da loro.

 Mi sono persa nei tuoi occhi nell'istante esatto nel quale
una nuova luce ti ha mostrato ai miei occhi.

 Credevo che esistesse una sola stessa capace d'illuminare d'immenso il mondo:
con te ne ho trovata un'altra.

 Ho sentito il profumo del mare ed ho desiderato tuffarmi in un bagno di emozioni.

 Se ami veramente una persona, non lasciarla fuggire
per paura degli ostacoli che incontrerete durante il percorso
ma abbi il coraggio di affrontare con lei ogni salita
per poter gioire quando insieme taglierete il traguardo dell'amore.

 Sentivo il bisogno di amarti per ricevere lo stesso sentimento,
in realtà, ho poi scoperto che cercavo solo la morte.

 Non farò in tempo a fuggire da questa vita
poiché essa mi è stata tolta quando è nato il nostro amore.

 Nel momento in cui ti renderai conto del dolore che ho patito a causa tua
sarà troppo tardi, poiché non avrai più nessuno al quale chiedere scusa.

 Guardo le nubi, in alto nel cielo immenso ed ho come la sensazione di vedere
grandi onde minacciose che si rincorrono tra loro nell'infinità del mare
con la sola speranza di scorgere, in lontananza, un flebile raggio di luce
che le riconduca in fretta nell'iridescenza infuocata della rinascita.

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mercoledì 14 maggio 2014


Per Nonno Marco

  
Dipingerai i tuoi sogni tra gli angeli del cielo
 la mente ormai serena sul corpo solo un velo.
Si rievoca il pensiero al tempo già passato
 s'innalza la memoria per quello che ci hai dato.
Di giochi risa e canti fu fatta la tua vita 
 nel pianto e nel dolore la triste dipartita
 che ha colto chi ti ha amato, nel giorno inaspettato.
Lasciando echi lontani, colori tra le mani
 per scherzo del destino solo una consolazione.
Rimangon ancora intatti i ricordi del bambino
 poco prima di partire per un'altra esplorazione.





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