giovedì 26 gennaio 2012

Il monaco nero di Anton P. Ĉechov




Editore: Barbès
Collana: Classici
Genere: Romanzi e Letterature, Classici stranieri
Anno: 2011
Pagine:104
Prezzo: € 8
Disponibile su: http://www.bol.it/libri/Il-monaco-nero/Anton-Cechov/ea978886294272/?referrer=catitcia110315&utm_source=ciao.it&utm_medium=cpc&utm_campaign=catalogo#altriDati

In preda ad un brutto esaurimento nervoso che non gli dava tregua, il professore di psicologia Andrej Vasil'iĉ Kovrin decise, sotto consiglio di un amico medico, di trascorrere la primavera in campagna. Invitato dalla figlia di questo, venne ospitato dal suo vecchio educatore, Pesockij, che lo aveva sempre considerato come uno di casa. L'uomo, che ora si dedicava alla produzione di frutta nel suo enorme giardino curato da lui personalmente con orgoglio e devozione, sarebbe stato ben felice di vedere il professore, che tanto stimava per i traguardi raggiunti, al fianco della sua Tanja, pensando a quando, una volta venuto lui a mancare, la sua coltivazione sarebbe andata in mani sicure, andando avanti per un lungo futuro.

Pur immerso nella stessa atmosfera di quando era bambino, nonostante le lunghe passeggiate con la giovane, le serate musicali ed i piaceri dell'ozio, Kovrin non si sente ancora bene e, agognando il rientro a casa, passa gran parte del tempo tra i suoi scritti.
Una sera, dopo aver avuto per la testa tutto il giorno una strana leggenda mai sentita prima, passeggiando per il giardino vede passare dinanzi a sé la figura effimera di un monaco vestito di nero, lo stesso della leggenda. Pur essendo in parte sconcertato dalla strana visione, conscio che si tratti di allucinazione e per questo non rivelando la cosa a nessuno, inizia a sentirsi meglio, l'animo risollevato. Nei giorni seguenti lo spirito gli si ripresenterà, spiegandogli che doveva sentirsi fiero di sé e del suo genio racchiuso in una mente che non cercava gloria per i successi avuti, accontentandosi, a differenza dei mediocri, di ciò che riusciva a raggiungere passo dopo passo, senza nulla pretendere; spiegandogli che grazie a tanti altri eletti di Dio come lui, portatori della verità eterna, presto l'intera umanità avrebbe goduto del regno eterno.
Travolto da un'inaspettata felicità, Kovrin si decide a chiedere la mano di Tanja, che sempre lo aveva visto come uomo dalla mente brillante. Dopo sposati vanno a vivere assieme in città, e lui sprigiona euforica armonia da tutti i pori, ma lì la sua giovane moglie ha la conferma ai sospetti che da tempo tormentavano lei e suo padre: mettono alle strette Kovrin, che è costretto a confessare di vivere nelle allucinazioni.
Sottoposto a cure psichiatriche l'uomo smetterà le visioni ma, di pari passo, inizierà ad essere sempre più intollerante, ipocrita ed arrogante con tutti, compresa moglie e suocero che sempre l'hanno considerato come uno di famiglia; nonostante il raggiungimento di una cattedra universitaria, ottenuta grazie ai suoi studi meticolosi, si mostra sempre scontento e malinconico, iniziando a decadere anche nel corpo, che lentamente si ammala sino allo stremo.
Giunto alla sua ultima ora, quando una semplice canzone riesce a riportargli la gioia nell'animo, rivede il monaco che lo rimprovera di non aver creduto che gli sarebbe dovuto bastare il solo sapere di essere una grande mente in mezzo a tante altre, per poter essere veramente felice per sempre.

Scritto con straordinaria capacità interpretativa, "Il monaco nero" descrive in concreto l'ambizione umana, il volere a tutti i costi raggiungere traguardi importanti, attraverso i quali venga riconosciuto in maniera eclatante il merito dell'uomo su essi; il monaco descritto è invece l'umiltà d'animo con la quale si dovrebbe affrontare ogni successo ottenuto, senza vantarsene in maniera eccessiva, ma tenendolo come esempio al fine di migliorarsi.

Questa storia pone l'accento proprio sulla sofferenza interiore che si prova nel cercare il successo a tutti i costi, al punto da non riuscire neanche a goderne nel momento del suo raggiungimento, troppo presi dal pretenderne sempre di più.

Morto per tubercolosi all'età di quarantaquattro anni, Anton P. Ĉechov scrive questo suo racconto nel 1894.

Figlio di un padre-padrone in una famiglia di sei figli, grazie ai suoi primi guadagni l'autore russo riesce a mantenersi negli studi che lo porteranno ad ottenere una laurea in medicina, e a mandare avanti la famiglia, poiché il padre si ritrova in disgrazia, ottemperando a quest'obbligo morale per tutta la vita.
Impegnato nel sociale, conduce varie inchieste, fa costruire tre scuole e organizza raccolte fondi per la profonda crisi nelle regioni del Volga.
Compone innumerevoli racconti, pièce teatrali e numerosi reportage. La sua scrittura è basata sull'essenziale, riassunta in una sua semplice frase: «Se nella vostra storia descrivete un fucile, questo poi deve sparare»

"Senza cercare di spiegarsi lo strano fenomeno, soddisfatto soltanto di essere riuscito a vedere così da vicino e così chiaramente non solo il saio nero, ma anche il volto e gli occhi del monaco, piacevolmente turbato, tornò verso casa"


"Ora gli studiosi dicono che il genio è affine alla follia. Amico mio, sono sani e normali soltanto gli uomini mediocri (...) Le considerazioni sul secolo dai nervi fragili, sull'esaurimento, la degenerazione e cose di questo genere possono preoccupare seriamente soltanto coloro che vedono lo scopo della vita nel presente"


"Perché mi avete curato? (...) Ero impazzito, ero megalomane, ma in compenso ero allegro, attivo, addirittura felice, ero interessante e originale. Adesso sono diventato più ragionevole e posato, ma in compenso sono come tutti gli altri: sono una mediocrità, la vita mi è noiosa"


"All'improvviso al piano inferiore, sotto il balcone, cominciò a suonare un violino e due dolci voci femminili si misero a cantare. Era qualcosa di familiare (...) A Kovrin si mozzò il fiato, e il cuore gli si strinse di commozione, e una meravigliosa, dolce gioia, che aveva dimenticato da tempo, tremò nel suo petto"


Claudia Mameli



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Recensione: IL MONACO NERO di Anton P. Ĉechov by Caudia Mameli is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Non commerciale - Non opere derivate 3.0 Unported License.

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