sabato 11 marzo 2017

Recensione: Come una bolla, di Giovanna Avignoni





Autore: Giovanna Avignoni
Genere: Narrativa
Anno: 2016
Formato: Kindle
Pagine: 78
Prezzo: € 0,99
Disponibile su: Amazon

Come una bolla è un romanzo breve che parla delle insicurezze di una giovane adolescente, della paura del cambiamento dovuto alla crescita, del desiderio nascosto di restare ancora bambina e di quell'immancabile conflitto che si crea con i genitori durante questo difficile periodo della vita. Tutto ruota attorno agli incubi di Anna. All'inizio ne è spaventata, ha la sensazione che in qualche maniera la perseguitino anche durante il giorno, prendendola in giro con subdoli giochetti mentali. Poco alla volta, però, inizieranno ad avere una linea più definita, e solo alla fine potrà capire che volevano essere un aiuto per sconfiggere le proprie paure.
Scritto in maniera semplice e delicata come una fiaba, si legge in pochissimo tempo grazie alle sequenze brevi che incuriosiscono il lettore. Basta poco per affezionarsi ai personaggi, persino a quelli che potrebbero essere considerati gli antagonisti della situazione. I dialoghi diretti sono inesistenti, e proprio per questo si ha la sensazione di tornare indietro nel tempo ad ascoltare vecchie storie di fronte al fuoco d'inverno.
Bellissima l'immagine di copertina, che è un dipinto del papà di Giovanna.


"Odore di muffa e terra. Lo stesso stano odore che aveva percepito la mattina poco prima di svegliarsi, quando aveva avuto la netta sensazione che qualcuno le avesse tagliato parte dei suoi capelli biondi"

"Il suo viso era come una bolla. Trasparente, troppo trasparente. Sincero ad un punto tale che imbarazzava"

"Tutto sembrava normale. La mamma scaldava il latte ed il papà tostava il pane. I loro sguardi, di tanto in tanto, s'incrociavano e diventavano teneri, c'era tanto di non detto in quelle loro occhiate complici"
"Stretti gli abiti da bambina, eccessivamente larghi e scomodi quelli di donna"

"Le raccontava, attraverso quel quadernetto, storie di persone che Anna non conosceva affatto ma che la facevano star male come se si trattasse di se stessa o dei suoi cari"

Claudia Mameli

Licenza Creative Commons
Quest'opera è distribuita con Licenza Creative Commons Attribuzione 4.0 Internazionale.




Nessun commento:

Posta un commento